![]() ![]() Che è poi il vero sogno di ogni autore, chiedere al proprio personaggio non tanto di vivere per lui – come stereotipo vorrebbe – ma di vivere più di lui, di andare dove lui non può. ![]() Come a dire che anche a latitudini diverse dalla vita in fondo cambia poco: da autori che si era, semplicemente si diventa personaggi, ritratti disegnati, nomi in copertina. Nei ritratti che gli fece Tullio Pericoli si presenta in questo modo: fronte alta, sopracciglia indomite, palpebre sornione, rilassate sopra l’iride.Īncora oggi, a sette anni dalla sua scomparsa, l’uscita di un inedito dell’autore di Requiem lo vede pressoché regolarmente affacciarsi sui giornali con i baffi, cameo postmortem molto tabucchiano, allegro, dolce e irriverente. L’immagine di Antonio Tabucchi che tutti conosciamo, e con cui è noto a tutt’oggi al grande pubblico, è quella di un uomo con i baffi e con gli occhiali. ![]() Questo libro ha quasi raggiunto i trenta anni d’età: è uscito nel 1994 e Feltrinelli l’ha ristampato in economica con questa bella, intelligente, affettuosa, per me anche struggente, prefazione di Andrea Bajani, nostro ottimo scrittore che di Tabucchi fu sincero amico: ![]()
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